I bambini e la città

La qualità urbana riferita ai bambini è fatta di cose concrete e materiali: spazi e tempi per una libera circolazione e per il gioco, servizi sanitari ed educativi, un ambiente sano, opportunità culturali e di espressione necessarie alla formazione ed alla partecipazione.

Le città amiche dell'infanzia

I progetti comunali (La città dei bambini e delle bambine, Città bambina, Città amica dei bambini e delle bambine, ecc.) rientrano in un progetto complessivo strutturato su diversi livelli.

A livello internazionale, i maggiori documenti che hanno ispirato la strategia delle città sostenibili amiche delle bambine e dei bambini, e che fanno da sfondo a tutte le iniziative locali, nazionali e internazionali sono: la Convenzione dei Diritti dell'Infanzia, (ONU - New York, 20.11.1989); l'Agenda 21 (ONU, Rio de Janeiro 1992); l'Agenda di Habitat II (ONU, Istanbul, 1996).

In Italia si sta sviluppando il programma dell'UNICEF Città amiche delle bambine e dei bambini (Child-friendly Cities) volto a concretizzare la creatività e l'impegno delle comunità, delle bambine, dei bambini e dei loro governi nel rendere la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza una pratica quotidiana.

Perché il progetto

Nelle città italiane - secondo una ricerca dell'UNICEF - ci sono almeno un milione di bambini che vivono in condizioni di difficoltà economica. Un numero altrettanto grande di bambini vive altre forme di disagio ed emarginazione: la solitudine in famiglie monoparentali, l'isolamento dovuto al tipo di abitazione e alla insostenibile organizzazione di tempi e spazi nelle città, la mancanza di luoghi di incontro e socializzazione.

I progetti "Le città dei bambini e delle bambine" puntano quindi a sostenere le città per aiutare gli amministratori a modificare le politiche di gestione dell'ecosistema urbano assumendo i più piccoli a indicatori della qualità urbana e le esigenze e i bisogni dell'infanzia come parametri per la promozione di uno sviluppo sostenibile.

Non servono solo maggiori iniziative per i bambini, ma è necessario modificare la politica di governo delle città. E' necessario promuovere processi di trasformazione dell'ambiente urbano anche attraverso forme di partecipazione, espressione ed intervento dei bambini. Ogni città ha una sua specificità e quindi occorre che ciascuna trovi la propria via alla sostenibilità secondo i principi e le indicazioni delle recenti conferenze internazionali.

Per approfondire è possibile leggere il documento: Costruire città amiche dei bambini e delle bambine (pdf1.3 MB)

Di seguito troverete alcune idee di intervento individuate per poter attuare effettivamente le politiche delle città amiche dell'infanzia:

  • Destinare una quota degli interventi generali da esse programmati ad iniziative destinate alle bambine e ai bambini.
  • Ripensare i servizi per l'infanzia.
  • Utilizzare al meglio tutti gli spazi destinati permanentemente all'educazione.
  • Organizzare aree di gioco più sicure, più colorate, aperte alla progettazione partecipata.
  • Istituire consigli di ragazzi o forme analoghe di consultazione e di discussione.
  • Prevedere piani urbani del traffico e della mobilità con aree protette pedonali.
  • Promuovere attività di educazione ambientale nella direzione dello sviluppo sostenibile per aiutare processi di identificazione tra i bambini, il territorio e la città e per incentivare comportamenti di tutela.
  • Promuovere la riqualificazione e l'utilizzo nei quartieri di spazi da destinare alla socializzazione.
  • Promuovere e diffondere la cultura dei diritti umani, con una particolare attenzione ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
  • Ricostruire i rapporti intergenerazionali affinché la "memoria" diventi il terreno sul quale progettare il presente e il futuro.

Il Consiglio Comunale dei Ragazzi

Il Consiglio Comunale dei Ragazzi e Ragazze (anche detto Consiglio comunale dei Giovani) è un organo di consultazione sulle tematiche che riguardano i bambini e gli adolescenti. Una volta istituito dalla città, i giovani residenti sono chiamati a votare dei loro rappresentanti, che vadano a costituire un organismo istituzionale parallelo al consiglio comunale “degli adulti”.

In generale si può dire che esso è un organo di rappresentanza democratica che viene eletto a suffragio universale. Le elezioni si possono svolgere ogni 2 o 3 anni, ma anche ogni anno ed ogni rappresentante può essere eletto un numero massimo di volte.

In genere, una volta istituito, il Comune non può più prendere decisioni riguardanti le politiche giovanili senza prima consultare formalmente il Consiglio dei Giovani. Il CCG può anche essere tenuto a mettere in atto delle iniziative autonome volte al coinvolgimento dei giovani alla vita politica della città e può, inoltre, presentare ordini del giorno e promuovere l’implementazione di attività e strategie da parte del consiglio degli adulti.

Assemblea dei ragazzi e delle ragazze per la Regione Emilia-Romagna

Il Garante per l'infanzia e l'adolescenza e la Regione Emilia Romagna mediante la costituzione dell’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze, intende promuovere e valorizzare la partecipazione di ragazzi e ragazze al dibattito e alla vita pubblica, acquisendo il loro punto di vista su temi che li riguardano, direttamente o indirettamente, con l’obiettivo di favorire l’elaborazione e l’attuazione di politiche pubbliche maggiormente rispondenti alle esigenze delle persone di minore età.

Composizione

L’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze sarà costituita da un numero massimo di 50 componenti, di cui al massimo 20 componenti di età compresa tra i 9 e i 13 anni (oppure, alternativamente, che frequentano la classe 4° o 5° della scuola primaria oppure la scuola secondaria di primo grado) e al massimo 30 componenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni (oppure, alternativamente, che frequentano la scuola secondaria di secondo grado o un corso di formazione professionale), che costituiranno – rispettivamente - due sottogruppi di lavoro.

Funzioni

L’Assemblea svolge funzioni consultive e propositive a supporto delle funzioni e delle attività istituzionali del/la Garante.

A titolo esemplificativo, l’Assemblea:

  • può esprimere opinioni e valutazioni in relazione a tematiche di attualità, provvedimenti in studio o attuati dalla Regione o altre Istituzioni del territorio regionale;
  • può formulare proposte di azioni che le Istituzioni potrebbero attuare al fine di contribuire al benessere e alla salvaguardia dei diritti delle persone minori di età;
  • può proporre e collaborare alla realizzazione di iniziative finalizzate a diffondere la cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Per approfondire:

Durata

L’Assemblea avrà durata di due annie potrà essere rinnovata per ulteriori due anni. Al termine dei primi due anni di attività, i criteri di costituzione, organizzazione e gestione dell’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze potranno essere modificati.

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