Mediazione familiare

Obiettivi

La mediazione familiare è un percorso volontario che le coppie decidono di intraprendere per cercare di trovare delle soluzioni condivise a determinate questioni relazionali e organizzative della famiglia, che sono oggetto di continuo conflitto.

Non si tratta di terapia di coppia, infatti l'obiettivo non è la riappacificazione con il partner, ma il raggiungimento della separazione con il minor livello di conflitto possibile, per il bene della coppia e soprattutto dei figli. Infatti, la mediazione familiare non viene in aiuto per chiarire se portare avanti la separazione o meno, bensì dopo che la decisione è stata presa.

Chi è il mediatore familiare

Le coppie sono guidate ed assistite dal Mediatore Familiare, un soggetto terzo e imparziale che facilita la comunicazione tra le parti. Questo è, in genere, uno psicologo o un avvocato, ma in ogni caso sarà una persona specializzata nella gestione dei conflitti che si è formata con un corso di specializzazione nella mediazione familiare. La mediazione può essere condotta da un singolo mediatore o un collegio di 3 mediatori, scelti in base alle specifiche esigenze del caso.

Gli accordi in mediazione non sono mai imposti dal mediatore, ma negoziati direttamente tra i genitori e su di loro costruiti "su misura", attraverso un percorso maturato in base alle personali esigenze loro e dei loro figli.

In cosa consiste

Il mediatore aiuta le parti a elaborare un percorso soddisfacente per tutti, attraverso una serie di incontri di pre-mediazione (in cui si valuta se è possibile avviare il percorso vero e proprio), mediazione e negoziazione. Il suo ruolo è quello di riaprire i canali di comunicazione interrotti dal conflitto, senza mai prendere posizione o fare giudizi sulle proposte avanzate dalle parti. Al contrario, il mediatore si limita a favorire la cooperazione, stimolando le parti ad esplorare e valutare soluzioni alternative, magari del tutto nuove e non valutate prima.

La durata di un percorso di mediazione può variare notevolmente. Alcuni possono arrivare a un accordo dopo soli 10 incontri, mentre altri possono richiedere un percorso più lungo. In ogni caso, l'obiettivo è sempre quello di aiutare le parti a trovare una soluzione condivisa e soddisfacente per tutti.

La mediazione richiede la presenza di entrambi i membri della coppia e, se ritenuto necessario dal mediatore e autorizzato dai genitori, può coinvolgere anche i figli. Questo percorso è un'occasione per esercitare appieno la responsabilità genitoriale, nell'interesse e per il benessere dei figli. Il mediatore familiare usa specifiche tecniche per trascendere la logica del conflitto, sollecitando i genitori a riprendere e a coltivare un dialogo diretto tra loro. 

E' bene sottolineare che, dopo alcuni incontri, il mediatore ha facoltà di ritenere la situazione "non mediabile" e sospendere il percorso. Questo può avvenire a causa di un conflitto troppo elevato tra i coniugi o a situazioni che pregiudicano la possibilità di intraprendere un percorso, come la violenza domestica.

Si può ricorrere alla mediazione durante un procedimento giudiziale?

Si può ricorrere alla mediazione familiare in qualsiasi momento, anche durante un procedimento giudiziale. Infatti, sempre più Tribunali stanno incoraggiando le parti ad intraprendere percorsi di mediazione durante i mesi di attesa dell’udienza. Allo stesso modo, le parti possono decidere di sospender la causa giudiziale per tentare un percorso di mediazione.

Quanto dura un percorso 

Il tempo ideale per avviare una mediazione, anche se non è valido per tutti, è in una fase precoce della vicenda separativa, preferibilmente prima che siano avviate le procedure legali. È importante disporre di un servizio a portata di mano, di facile accesso, al quale i genitori si rivolgano spontaneamente e dove si possano discutere e affrontare i vari momenti e modi dell'essere genitori.

Percorsi gratuiti 

Presso il Centro per le Famiglie più vicino è disponibile la possibilità di richiedere un percorso gratuito di Mediazione Familiare. Numerosi Centri per le Famiglie offrono specificamente percorsi di circa 10 incontri gratuiti, mirati a fornire supporto alle famiglie che si trovano nella fase di separazione.

I professionisti nei Centri sono preparati per far sì che funzionino come case aperte, dove le famiglie possono portare idee e competenze, trasformandosi in risorse reciprocamente utili. Ogni Centro si dedica alla realizzazione di progetti che valorizzano le capacità dei genitori. Il servizio di mediazione familiare fa parte di un più vasto "Progetto genitori", che mira a diffondere una cultura della separazione basata sul rispetto reciproco e sulla costruzione di un futuro di relazioni positive. Ciò implica una varietà di iniziative, tra cui gruppi di riflessione, ricerca e confronto tra genitori, oltre a collaborazioni con diversi operatori e servizi.

Oltre alla mediazione di gruppo, sono disponibili colloqui individuali. Nei Centri si organizzano anche gruppi di confronto, corsi di formazione e iniziative culturali che esplorano vari aspetti della separazione.

Gruppi di parola per figli di genitori separati

Durante il momento di crisi rappresentato dalla separazione, nei bambini possono emergere sentimenti di perdita, sensi di colpa, fantasie di riconciliazione, conflitti di lealtà e difficoltà di rapporto con sé e con gli altri. Questi fenomeni, naturali e temporanei, sono collegati alla separazione e tendono a risolversi se i genitori sono in grado di proteggere il bambino dagli aspetti conflittuali più intensi, garantendogli la possibilità di mantenere il rapporto con entrambi i genitori e evitando di utilizzarlo strumentalmente nel conflitto.

I gruppi di parola sono un'esperienza di gruppo per bambini  (6-11 anni) e ragazzi (12-16 anni), che vivono la sperazione o il divorzio dei genitori, dove possono esprimere le proprie emozioni e le difficoltà in un ambiente accogliente con l'aiuto di esperti.
Possono dare voce ai dubbi e formulare domande, trovando sostegno anche grazie allo scambio con loro coetanei. Attraverso la parola, il disegno, il gioco, la scrittura ed altre attività i bambini e i ragazzi sono facilitati a dialogare con i genitori e a vivere più serenamente la riorganizzazione familiare.

Il progetto che partirà nell'autunno 2018, è coordinato dalla Regione Emilia Romagna e vede l'adesione di 18 Centri per le famiglie del territorio:

Piacenza, Fidenza, Parma, Reggio Emilia, Unione comuni Pianura Reggiana, Unione comuni Bassa Reggiana, Unione Val d'Enza, Unione Comuni Modenesi Area Nord, Unione Tresinaro Secchia, Bologna, Unione Terre d'argine, Alto ferrrarese, Ravenna (Cervia e Russi), Faenza, Forlì, Rimini, Rimini Sud, Unione comuni Val Marecchia.

L'iniziativa prevede 1 incontro di presentazione con i genitori e 4 incontri a cadenza settimanale e in piccoli gruppi. Gli incontri sono gratuiti. Per maggiori dettagli sul progetto consultare il sito della Regione Emilia Romagna .
Per informazioni sulle attività nel proprio territorio rivolgersi ai centri per le famiglie.

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