Navigare nella tempesta: Comprendere e gestire la rabbia nell'adolescenza

Secondo approfondimento tematico a cura del gruppo di lavoro di informafamiglie.it. In occasione dell'inizio della scuola la redazione propone a genitori e insegnanti un focus sulla rabbia in adolescenza.

L'adolescenza è un periodo di cambiamenti tumultuosi, un periodo in cui il mondo si amplia e le emozioni possono sembrare travolgenti.

Uno dei sentimenti più potenti e spesso incompresi che possono emergere durante questo periodo è la rabbia.

Comprendere e gestire la rabbia durante l'adolescenza è fondamentale per il benessere emotivo e la crescita dell'individuo.

La rabbia nell'adolescenza: comprensione e gestione

Questa fase della vita è caratterizzata da un tumulto di cambiamenti fisici, emotivi e sociali. La pubertà porta a cambiamenti corporei significativi, mentre la maturazione emotiva e sociale si traduce in una maggiore consapevolezza e sensibilità. Questi cambiamenti possono entusiasmare, ma anche confondere, creando un terreno fertile per sentimenti intensi, tra cui la rabbia.

L'adolescenza è un periodo di scoperta di sé, in cui i giovani esplorano la propria identità, i propri valori e il proprio posto nel mondo. Questo processo porta tipicamente a scontrarsi con genitori, insegnanti e coetanei, al fine di testare i propri confini, a differenziarsi e a chiarire quale direzione prendere nel cammino verso la definizione di sè.

Inoltre, il cervello degli adolescenti è ancora in sviluppo e immaturo dal punto di vista del controllo degli impulsi e della pensiero a lungo termine, rendendo gli adolescenti più suscettibili alle fluttuazioni emotive e meno inclini a ragionare sulle conseguenze delle proprie azioni. 

Nel corso di questo articolo, vogliamo rassicurarvi: la rabbia è un'emozione normale e parte della crescita di ognuno di noi. Il nostro obiettivo è aiutarvi a sentirvi meno spaventati da questa emozione e a fornirvi alcune strategie semplici ed efficaci per gestirla, trasformandola in un elemento costruttivo per lo sviluppo dei tuoi ragazzi.

La doppia faccia della rabbia

Capire e gestire la rabbia durante l'adolescenza può sembrare un grosso problema per molti genitori e insegnanti. La rabbia e l'aggressività dei giovani può suscitare anche nei genitori e in tutte le persone accanto a emozioni faticose da gestire, quali preoccupazione e, ancora una volta, rabbia.

La prima cosa da ricordare è che la rabbia è un’emozione sana, parte dello sviluppo di ogni persona.  Quando gestita in modo appropriato può, ad esempio, funzionare come uno strumento di autodifesa, segnalando la necessità di attenzione e intervento. Questa consapevolezza può aiutare gli adolescenti a identificare e affrontare le questioni che stanno alla base della loro rabbia, promuovendo così la crescita personale e lo sviluppo delle competenze di problem-solving.

La rabbia può anche agire come catalizzatore per il cambiamento. Gli adolescenti, per natura, sono spesso pronti a contrastare lo status quo e a cercare nuove idee e approcci. Il sentimento di rabbia può quindi motivare gli adolescenti a lottare per cause di giustizia sociale o a cercare modi per migliorare le loro vite o quelle degli altri. In questo senso, la rabbia può stimolare l'azione, la leadership e l'impegno civico.

Inoltre, durante l'adolescenza, la rabbia può aiutare a definire i confini personali e a esprimere la propria individualità. La rabbia può servire come un potente strumento di autocomprensione e  autoaffermazione.

D'altra parte, la rabbia può avere conseguenze negative se non viene gestita in modo efficace. Gli adolescenti arrabbiati possono diventare verbalmente o fisicamente aggressivi, causando danni a sé stessi, agli altri o alle proprietà. Questo tipo di comportamento non solo può portare a conseguenze immediate, come lesioni o problemi disciplinari, ma può anche avere ripercussioni a lungo termine, come l'instaurarsi di schemi di comportamento aggressivo o violento.

Inoltre, gli adolescenti che provano intensi sentimenti di rabbia possono isolarsi dagli altri, evitando interazioni sociali e perdendo opportunità di sviluppare competenze sociali e di costruire relazioni positive. Questo isolamento può portare a sentimenti di solitudine, tristezza e, in alcune circostanze, può contribuire allo sviluppo di problemi di salute mentale come la depressione o l'ansia.

La rabbia può anche interferire con la vita scolastica. Gli adolescenti che lottano con la rabbia possono avere difficoltà a concentrarsi, a mantenere un rendimento scolastico adeguato e a gestire le relazioni con i coetanei e gli insegnanti. Questo può limitare le loro opportunità accademiche e professionali future.

Infine, non dimentichiamo che la gestione inadeguata della rabbia può portare a comportamenti pericolosi, come l'abuso di sostanze, la delinquenza o l'autolesionismo. 

Navigare la rabbia ad ogni età

La chiave per navigare la rabbia risiede innanzitutto nel riconoscerla. È importante prestare attenzione ai segnali del proprio corpo: un battito cardiaco accelerato, muscoli tesi, un'ondata di calore. Questi potrebbero essere indicatori che l'ira e la frustrazione stanno aumentando. Riconoscere questi segnali precoci può aiutare a intervenire prima che la rabbia diventi incontrollabile. Tuttavia, ci sono momenti in cui può sembrare inaccettabile provare rabbia e questo potrebbe generare sensi di colpa. In queste situazioni, è facile occultare a noi stessi i veri sentimenti o rivolgerli verso qualcun altro. È fondamentale ricordare che tutte le emozioni sono preziose, in quanto ci offrono la possibilità di capire meglio noi stessi e la situazione che stiamo vivendo. Sono un'opportunità per promuovere il nostro benessere, a patto che vengano ascoltate. Tenere a mente questo concetto ci aiuta a mantenerci vigili e a riconoscere tempestivamente la rabbia quando si manifesta.

Una volta riconosciuta la rabbia, è importante esprimere i propri sentimenti in modo costruttivo. Parlare con un amico di fiducia, un familiare, un insegnante, uno psicologo od un'altra persona fidata, scrivere in un diario o usare l’arte come mezzo di espressione, sono tutti modi per far fluire costantemente e in modo graduale la rabbia, evitando di implodere o esplodere, facendo del male a se stessi o ad altri.

Lo sport è, inoltre, una delle vie più efficaci per gestire le emozioni negative e trovare un equilibrio interiore. L'attività fisica non solo stimola il corpo a rilasciare endorfine, creando una sensazione di benessere, ma offre anche un'opportunità per focalizzarsi su obiettivi positivi e sviluppare una maggiore resistenza mentale.

Allo stesso modo, stare con gli altri, condividere momenti genuini e avere dialoghi profondi con amici sinceri può rinvigorire la mente e offrire nuove prospettive su problemi e sfide personali.

Tuttavia, nella frenesia della vita moderna, c'è un rischio tangibile di riempire eccessivamente le proprie giornate di impegni, erroneamente pensando che l'occupazione costante possa distogliere da problemi o emozioni. Questo approccio, tuttavia, può solo offrire un sollievo temporaneo e superficiale. Al contrario, è essenziale riconoscere l'importanza di dedicare tempo a se stessi e alle proprie passioni. La espressione creativa, che può manifestarsi attraverso l'arte, la scrittura o qualsiasi altro mezzo, fornisce uno sfogo costruttivo per le emozioni e promuove una connessione più profonda con se stessi. Concedersi degli spazi di riflessione e di vero relax, infatti, contribuisce a ristabilire l'equilibrio interiore e a gestire meglio la rabbia e le frustrazioni quotidiane.

Infine, è anche possibile imparate tecniche di gestione della rabbia. La respirazione profonda, la meditazione o l’analisi dei propri pensieri sono alcune tecniche che si possono imparare con un auto esperto.

Sicuramente non c’è un unico modo valido per tutti per affrontare questa emozione, è necessario comprendersi a fondo per trovare gli strumenti giusti per farvi fronte e migliorare la propria tranquillità e il proprio benessere.

In che modo genitori e insegnanti possono sostenere i giovani?

Gestire la rabbia in casa può sembrare una sfida formidabile per molte famiglie con adolescenti, ma esistono strategie efficaci per affrontare con successo queste situazioni.

La chiave è l'ascolto attivo: non si tratta solo di ascoltare le parole pronunciate dai propri figli, ma di capire i sentimenti e le emozioni celati dietro a esse. Questo tipo di ascolto, capace di far sentire validati e compresi i ragazzi, può anche rivelarsi una fonte preziosa di intuizioni per i genitori, aiutandoli a comprendere meglio le cause della rabbia dei loro figli. Fa parte dell’ascolto attivo anche il dare prova di stare realmente ascoltando e verificare di aver capito bene quello che intende dire il ragazzo o la ragazza.

Quando si parla di "riconoscere la rabbia", però, non si fa riferimento soltanto al fatto di riconoscerla negli altri, in questo caso nei propri figli, ma anche in sé stessi. L'autocomprensione è alla base della comprensione dell'altro. I genitori che comprendono le proprie emozioni e le riconoscono possono, prima di tutto, gestirle e inoltre riconoscere e gestire adeguatamente quelle dei propri figli. 

Inoltre, la creazione di un ambiente sano e di sostegno in casa è fondamentale. Un luogo sicuro non è esente da conflitti, ma piuttosto un ambiente in cui questi ultimi vengono affrontati in modo costruttivo e rispettoso, senza l’uso di insulti o violenza fisica. Questo implica stabilire regole chiare, valide per tutti i membri della famiglia. È altresì importante, in questo contesto, incoraggiare l'espressione dei sentimenti e delle proprie idee, senza il rischio che alcuni di essi provochino reazioni intense da parte di altri membri della famiglia.

I genitori e gli educatori sono un modello per i giovani e dunque il loro comportamento riveste un ruolo fondamentale nel loro sviluppo e nella loro educazione. Se i genitori gestiscono la propria rabbia in modo negativo, è probabile che i figli adottino un comportamento simile. Anche il semplice atto di prendersi un momento per calmarsi prima di rispondere in una situazione stressante può fare una grande differenza. Secondo lo stesso paradigma, quando un educatore cerca di trasmettere un concetto a un adolescente, il successo della sua missione dipende dalla sua autenticità. Deve incarnare ciò che promuove, essere credibile, degno di fiducia e rappresentare un ideale da ammirare ed emulare.

Un ulteriore spunto, per genitori e gli insegnanti, è quello di adottare strategie di "defusing" per calmare una situazione o uno studente in preda alla rabbia. Questo può essere fatto dando allo studente lo spazio per calmarsi, riducendo i livelli di stress nell'ambiente e promuovendo e permettendo anche l'utilizzo di tecniche di rilassamento specifiche, come la respirazione profonda.

La promozione della risoluzione dei conflitti rappresenta uno strumento educativo fondamentale. Ciò significa insegnare ai giovani come affrontare i disaccordi in maniera costruttiva, utilizzando competenze quali l'ascolto attivo, l'empatia e la negoziazione. L'apprendimento si rafforza con la pratica e la scuola è una palestra ideale per esercitarsi in questo campo. Gli studenti possono sperimentare attraverso role-play, discussioni e sessioni di brainstorming di gruppo, mirate a identificare soluzioni concrete a situazioni reali, oppure affrontando problemi etici e scenari ipotetici complessi.

Infine, sempre in ambito scolastico, l'inclusione dell'educazione emotiva nel PTOF (Piano Triennale dell'Offerta Formativa) può fornire agli studenti gli strumenti necessari per riconoscere, capire e gestire le proprie emozioni. Questo può includere lezioni su temi come l'intelligenza emotiva, la consapevolezza di sé, la gestione dello stress e la risoluzione dei conflitti.

Un ambiente di apprendimento più positivo e inclusivo può essere così favorito, fornendo agli studenti le competenze necessarie per gestire efficacemente la rabbia e altre emozioni difficili.

 

È fondamentale comprendere e ricordare che i risultati dell'educazione e dello sviluppo personale non si manifestano istantaneamente, ma diventano più evidenti solitamente verso la fine dell'adolescenza.

Riflessioni finali

Diventare dei giovani adulti è un processo graduale, un viaggio durante il quale in cui i giovani si adattano, apprendono e crescono, e durante il quale il cervello finisce di maturare; quindi, è del tutto naturale che ci voglia del tempo prima che si manifestino gli effetti degli interventi educativi e di crescita personale.

Se si ricorre a pratiche coercitive e violente nel tentativo di ottenere risultati immediati, si può finire per provocare nei ragazzi reazioni e comportamenti intensi e negativi nel futuro. L'uso di tali metodi può sembrare efficace a breve termine, ma è importante essere consapevoli del danno potenziale che possono causare a lungo termine, compresi problemi di autostima, difficoltà nelle relazioni interpersonali, ansia, depressione, comportamenti antisociali o aggressivi.

Pertanto, un approccio educativo positivo, basato sulla pazienza, il rispetto e l'empatia, può offrire un percorso più sicuro e sano verso lo sviluppo della propria persona.

Quando gli adulti interagiscono con i giovani in modo rispettoso e empatico, creano un legame di fiducia, fondamentale per instaurare un rapporto autentico e sincero, dove il giovane si sente compreso, valorizzato e sostenuto. 

Sia la casa che la scuola possono diventare luoghi in cui gli adolescenti possono esplorare e comprendere le proprie emozioni, trasformando la rabbia da un ostacolo potenzialmente distruttivo in una risorsa per la crescita personale.

Nonostante le sfide, è possibile navigare la rabbia in modo costruttivo durante l'adolescenza, favorendo la salute mentale, il benessere e lo sviluppo dei giovani.


Focus scritto dal Dott. Matteo Stievano, psicologo, esperto in età evolutiva.


Libri per approfondire:

  • Sii te stesso a modo mio. Essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta
    Autore: Matteo Lancini
    Anno: 2023
    Editore: Raffaello Cortina Editore
  • Pieni di rabbia. Comportamenti trasgressivi e bisogni evolutivi negli adolescenti
    Autore: Alfio Maggiolini
    Anno: 2023
    Editore: Franco Angeli
  • Mio figlio è normale?: Capire gli adolescenti senza che loro debbano capire noi
    Autore: Stefania Andreoli
    Anno: 2020
    Editore: Rizzoli
  • L'età dello tsunami. Come sopravvivere a un figlio pre-adolescente
    Autore: Alberto Pellai
    Anno: 2017
    Editore: De Agostini

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