Ciclovia del Taro

COS'E':

La ciclovia del Taro si compone di due diversi itinerari fisicamente distinti ma complementari e, volendo, percorribili l’uno di seguito all’altro. Si parte dalla stazione ferroviaria di Collecchio e, attraversato il centro, si va in direzione sud  lungo la vecchia Statale della Cisa per un paio di chilometri, voltando a destra su viabilità secondaria fino a Corte Giarola, complesso monumentale di grande fascino storico e architettonico, nonché sede del parco, e centro visita, che offre possibilità di noleggio di biciclette.

DOVE:

Il primo itinerario è abbastanza semplice, tutto su terreno pianeggiante, lungo tranquille stradine campestri che si snodano verso sud (monte) toccando l’edificio monastico di Oppiano, antico punto di sosta dei pellegrini che percorrevano il fondovalle diretti a Fornovo, lungo la via Francigena per Roma. Oltrepassata la frazione di Villanova si giunge ad Ozzano Taro, di nuovo sulla Statale della Cisa, dove si volta a sinistra per chiudere l’anello passando per Gaiano: qui, eventualmente, c’è la possibilità di connettersi con la ciclovia dei Boschi di Carrega. L’ambiente è sempre rurale, senza traffico, tra siepi, filari di gelsi ed esemplari di querce o di noci isolati fra i campi.

Il secondo anello parte sempre da Corte Giarola ma si snoda a ridosso del Taro e degli antichi canali che si dipartono dal corpo idrico principale, in ambiente fluviale vero e proprio (boschi, boschetti, ambienti sassosi di greto), su sentiero a fondo naturale pianeggiante ma piacevolmente movimentato e più “avventuroso”: basta peraltro un minimo di attenzione a qualche repentino cambiamento di direzione, qualche passaggio relativamente stretto o con fondo un po’ accidentato (sassi, radici, talvolta pozzanghere) e a qualche piccolo guado.

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ultima modifica 2020-06-08T10:57:19+02:00
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