Allattamento materno e ritorno al lavoro

In occasione della SAM 2023, la redazione propone una riflessione sul tema della conciliazione tra lavoro e allattamento. In questo terzo approfondimento tematico a cura del gruppo di lavoro di informafamiglie.it parleremo la legge italiana sostiene l'allattamento materno, su cosa fanno le aziende per i genitori con un bambino nei primi anni di vita ed, infine, sulle sfide emotive e personali che ci si trova ad affrontare al rientro dal congedo parentale.

L'edizione 2023 della Settimana per l’Allattamento Materno (SAM) pone in rilievo l'essenziale connessione tra allattamento e lavoro, esortando a creare un ambiente lavorativo che faciliti l'allattamento, attraverso congedi retribuiti, adeguato supporto sul posto di lavoro e normative solide relative alla genitorialità. L’organizzazione MAMI emerge come un fervente sostenitore della visione che allattamento e autonomia lavorativa dovrebbero coesistere armonicamente.

Nel presente focus di approfondimento accenneremo alle diverse opportunità che la legislazione italiana mette a disposizione delle mamme e dei papà lavoratori, approfondendo le iniziative concrete che le imprese italiane hanno avviato - o potrebbero considerare di avviare - al fine di supportare l'allattamento e la genitorialità in generale. Infine, ci addentreremo nel cuore delle sfide emotive e personali che ogni mamma, e genitore in generale, si trova a dover affrontare al rientro dal congedo parentale.

L'obiettivo è quello di sollecitare governi, datori di lavoro, comunità e i genitori stessi a collaborare attivamente per creare un ambiente lavorativo inclusivo e supportivo, che riconosca e valorizzi le esigenze e i diritti dei genitori lavoratori, facilitando l'armonizzazione tra impegni professionali e responsabilità familiari e promuovendo iniziative che favoriscano l'allattamento e sostengano la genitorialità in tutte le sue sfaccettature, contribuendo così al benessere delle famiglie e allo sviluppo sostenibile delle comunità e delle organizzazioni.



Diritti e Politiche per l’Allattamento

Il periodo di astensione dal lavoro per maternità o paternità rappresenta non solo un diritto ma anche un dovere, legato indissolubilmente alla crescita salutare della famiglia e del legame genitore-figlio, ma quali sono le possibilità offerte dalla legislazione italiana alle mamme e ai papà lavoratori che si accingono a mettere insieme vita coniugale e professionale?

Permessi per allattare

I permessi per l'allattamento offrono “pause giornaliere” nel primo anno del bambino.

La mamma può usufruire di due pause di un’ora ciascuna, o di mezz’ora se ha a disposizione un asilo nido o una struttura adeguata vicino al lavoro. Può decidere di unire le due ore, oppure dividerle durante la giornata.

Il periodo in cui è possibile richiedere i permessi va dai 9 ai 3 mesi dopo il rientro, in base alla lunghezza del congedo dal lavoro. 

Anche le mamme con contratto part-time hanno diritto ai permessi, che si riducono a 1 ora al giorno se l’orario lavorativo è inferiore a 6 ore al giorno.

Anche i padri possono avvalersi di questi permessi in circostanze specifiche e vi sono flessibilità ulteriori in casi come quelli di gemelli o adozioni multiple. 

Protezione dalle Ingiustizie sul Lavoro

L’ambito giuridico italiano prevede tutela per le neo mamme, stabilendo chiaramente che esse non possono essere licenziate o spostate in ruoli inferiori durante la maternità e al ritorno dal congedo materno. 

Le leggi, inoltre, condannano qualsiasi forma di disparità e ingiustizia legata alla maternità o situazione familiare, propugnando per un ambiente lavorativo equo e positivo.

Smart Working 

Lo smart working emerge come una soluzione ottimale per conciliare l’allattamento con l'attività lavorativa. La legislazione italiana, attraverso varie misure, ha cercato di fare dello smart working uno strumento accessibile e sicuro per tutti, consentendo alle madri di conciliare il lavoro con la necessità di allattare, senza compromettere né la carriera né la maternità.

È importante sottolineare che quando si propone lo smart working questo non deve, per legge, portare conseguenze negative per il lavoratore.

Ulteriori Politiche di Conciliazione

Proseguire l’allattamento non è l’unica sfida per le mamme (e i papà) che vogliono tornare al lavoro, ma anzi questa si intreccia con molte altre, alle quali lo Stato risponde con le seguenti ulteriori forme di sostegno.

  • Bonus Asilo Nido: un aiuto economico, modulato sull'ISEE, per famiglie con bambini in asilo nido o con bisogni speciali.
  • Trasformazione in Lavoro a Tempo Parziale: una possibilità unica di ridurre l'orario di lavoro fino al 5% per mantenere una presenza costante durante la crescita dei figli.
  • Cessione dei Riposi: permette la cessione dei giorni di riposo tra colleghi, incentivando la solidarietà sul luogo di lavoro.
  • Sicurezza e Salute della Madre Lavoratrice: tutele mirate a proteggere la salute delle lavoratrici madri.
  • Diritto alla Cura: consente l'astensione dal lavoro per assicurare la cura dei figli malati.
  • Congedi Parentali: prevedono fino a 11 mesi di congedo indennizzato, sotto certe condizioni, per entrambi i genitori.
  • Erogazione Gratuita di Formule per Lattanti: offre supporto nella fornitura di latte artificiale per situazioni specifiche, con un limite ISEE.

Sostegno dell’allattamento in azienda

Il concetto di conciliazione tra vita lavorativa e vita privata ha assunto una rilevanza sempre maggiore nel contesto aziendale moderno, soprattutto nell'era post-pandemica, che ha messo in evidenza le sfide legate all’equilibrio tra carriera e responsabilità genitoriali. 

Tuttavia, è fondamentale prima di tutto comprendere che non esiste una soluzione universale in quanto le necessità cambiano in base al contesto aziendale, alla cultura del luogo di lavoro e alle singole esigenze che i genitori possono avere nelle diverse fasi di vita dei loro figli.

Di seguito approfondiremo che cosa alcune aziende in Italia stanno facendo per sostenere la genitorialità e l’allattamento materno, cercando di delineare prassi e temi a cui altre aziende potranno attingere.

Mentalità aziendale

L'atteggiamento delle aziende verso i genitori, particolarmente delle madri, può significativamente influire sulla loro carriera post-partum e, a lungo termine, modulare anche la percezione e l'atmosfera aziendale tra i vari componenti del team. È vitale che l'azienda manifesti una solida empatia e fornisca un sostegno concreto, eventualmente implementando programmi di reintegro che offrano supporto sia psicologico che professionale alle madri che ritornano al lavoro. Facilitando la madre, si trasmette, inoltre, un messaggio positivo all’intero team riguardo l’importanza che l'azienda attribuisce al benessere dei propri membri.

Fondamentale è l'instaurazione di un ambiente di lavoro flessibile, che includa orari adattabili e opzioni di smart working, assistendo così i genitori nel bilanciare impegno lavorativo e vita familiare e contemporaneamente creando un'atmosfera di fiducia e autonomia all'interno del team. Questo approccio implica una comunicazione aziendale trasparente e costante e l’applicazione uniforme di tali politiche per prevenire disparità o tensioni.

Valorizzare competenze come la pazienza e il problem-solving, acquisite attraverso la genitorialità, costituisce un elemento chiave per potenziare l’autostima dei neo-genitori e promuovere un contesto lavorativo positivo. L’organizzazione di workshop ed eventi mirati può assistere i genitori nell'identificare e utilizzare queste competenze nel contesto professionale.

È inoltre cruciale incoraggiare i padri a utilizzare i permessi parentali e mantenere un ruolo attivo nella vita familiare. Questo non solo contribuisce a smantellare gli stereotipi di genere, ma facilita anche la creazione di un ambiente lavorativo più equo e sostenibile. Per assicurare l'efficacia di tali politiche, è imperativo che siano attivamente promosse attraverso una comunicazione incisiva e un atteggiamento proattivo da parte della leadership aziendale.

Oltre a ciò, offrire programmi di formazione e sviluppo supporta i genitori nel loro percorso di crescita professionale, assicurando che la genitorialità non rappresenti un ostacolo alle opportunità di carriera e fornendo contemporaneamente strumenti utili, quali corsi sulla gestione del tempo e sulla leadership empatica.

Fornire un supporto psicologico si rivela fondamentale, proponendo strategie che permettano di bilanciare esigenze lavorative e familiari e offrendo un supporto emozionale nei momenti di maggiore stress.

Supporto all'Allattamento Materno e alla Presenza dei Bambini sul Luogo di Lavoro

Vi sono numerose strategie per supportare l’allattamento materno in azienda, come consentire ai genitori di portare i figli sul luogo di lavoro o mettere a disposizione spazi e strumenti dedicati ai genitori con bambini nel primo anno di vita.

Permettere ai genitori di portare i propri figli con sé in ufficio non solo mitiga le preoccupazioni legate alla loro cura, ma anche stimola un ambiente di lavoro più comprensivo e flessibile. Ovviamente, le modalità con cui si implementa questa pratica possono variare notevolmente in base alle specificità e alle necessità di ogni azienda. 

Una delle opzioni per accogliere neonati e bambini piccoli sul luogo di lavoro riguarda la possibilità di mettere a disposizione un servizio di babysitter o, ancora, di creare una nursery interna all’azienda. Questa soluzione non solo agevola i genitori, ma assicura anche che l'ambiente lavorativo rimanga produttivo e non venga disturbato dalla presenza dei più piccoli. 

D’altro canto, anche piccoli accorgimenti, come la creazione di spazi adeguati ai bambini, possono fare una grande differenza. Non è infatti sempre indispensabile avere a disposizione ampi spazi attrezzati per accoglierli; a volte, bastano tappeti morbidi, cuscini, un angolo lettura e giochi sensoriali, che possono essere organizzati in un'area piccola e delimitata o, se possibile, distribuiti in varie zone dell’ufficio. Fondamentale, in questo caso, è stabilire un chiaro regolamento che responsabilizzi i genitori nel mantenere ordine e tranquillità, così da garantire un ambiente allo stesso tempo sicuro e stimolante per i bambini e sereno e produttivo per i genitori e gli altri lavoratori.

Sia nel caso in cui sia permesso portare i bambini al lavoro, sia nel caso in cui ciò non sia possibile, è essenziale creare spazi adeguati e riservati che garantiscano privacy, comfort e igiene. Avere una stanza dedicata, uno spazio tranquillo e pulito, permette alle donne di non dover correre a casa per dedicare un momento al proprio bambino. Allo stesso tempo, anche le donne che non allattano direttamente in azienda possono aver bisogno di tirare il proprio latte e di poterlo conservare in un frigorifero, così come di scaldare il biberon in un microonde.

Non da meno è la formazione e la sensibilizzazione dell'intero team di lavoro sull'importanza e sui bisogni legati all'allattamento materno. Creare un ambiente supportivo e privo di pregiudizi, in cui sia riconosciuto il valore dell’allattamento materno e siano compresi e supportati i bisogni specifici delle lavoratrici madri, contribuisce notevolmente a instaurare un clima aziendale positivo, inclusivo e orientato al benessere di tutti i suoi membri.

Benefici per i datori di lavoro

L’adozione di politiche aziendali che supportano la genitorialità si dimostra essere non solo un gesto etico ma anche una strategia vantaggiosa per le aziende. Sebbene a volte non immediatamente tangibili, costituiscono un autentico investimento a lungo termine nella stabilità e prosperità dell'organizzazione.

Quando i dipendenti percepiscono un autentico impegno da parte dell’organizzazione nel sostenerli durante le varie tappe della loro vita, soprattutto quelle legate alla genitorialità, emerge una significativa lealtà verso l’azienda, cementando una connessione sia emotiva che professionale. 

La stima e il rispetto reciproco che ne derivano non solo riducono il turnover, minimizzando i costi associati alla perdita di competenze ed esperienza, ma anche accrescono l’impegno e l’efficienza nel lavoro quotidiano. Lavoratori che si sentono compresi e valorizzati tendono, infatti, a mostrare una maggiore dedizione e una produttività più focalizzata. 

Un approccio che promuove il benessere a 360° genera, inoltre, un clima lavorativo positivo, in cui la soddisfazione e la serenità individuale irradiano una coesione e collaborazione che si estende dalle relazioni interne a quelle con i clienti. L’implementazione di politiche di flessibilità lavorativa e di supporto ai genitori, come orari flessibili e servizi di assistenza all’infanzia, aiuta a ridurre le assenze e a mantenere una continuità operativa

Infine, in un mercato sempre più attento ai valori e all’etica, una solida reputazione costruita anche su pratiche di welfare aziendale sostenibili diventa un potente magnete per clienti e talenti, rinforzando ulteriormente l’immagine e la marca dell’impresa.

Rientro al lavoro come sfida emotiva

Rientrare nel mondo del lavoro dopo un periodo di pausa, specialmente per i nuovi genitori, può scatenare un vortice di emozioni e sfide, tra le quali il timore e il senso di colpa non sono rari. È essenziale che non solo le aziende e il governo, ma anche i genitori stessi si attivino per gestire al meglio il bilanciamento tra le sfere lavorative e familiari. 

Comunicare efficacemente con colleghi e superiori, tenendoli informati sulle proprie esigenze e adattamenti, è fondamentale per facilitare il rientro e mantenere una rete di sostegno lavorativo. Coloro che lavorano in modo autonomo potrebbero beneficiare degli spazi di co-working, in cui è possibile condividere l'esperienza lavorativa con altri genitori.

La sfida non è solo esterna ma anche interna: accettare i cambiamenti e non aspirare a un'irraggiungibile perfezione, ma piuttosto vivere sia la carriera che la genitorialità con autenticità, è cruciale per il proprio benessere. Pur essendo le risorse personali potenzialmente ridotte, ogni individuo, ora arricchito da nuove competenze ed esperienze, continua a evolversi e a crescere nel tempo.

L'arte del bilanciare richiede anche un sano atto di delega e autocompassione. È importante riconoscere i propri limiti e saper delegare quando necessario, preservando spazi per sé e per i vari ruoli che definiscono la nostra identità. Inoltre, il ritorno al lavoro della mamma può dare al papà o ad altre figure di accudimento, un'opportunità unica di stabilire un legame profondo con il neonato, mentre i bambini possono guadagnare da esperienze educative e socializzanti frequentando un asilo affidabile.

Il rapporto di coppia svolge un ruolo centrale in questo delicato passaggio. La nascita di un figlio altera inevitabilmente la dinamica di coppia, introducendo nuove sfide e decisioni cruciali. Il sostegno reciproco e la condivisione di paure, aspettative e bisogni con il partner diventano ancor più essenziali. Definire chiaramente ruoli e responsabilità, mantenere una flessibilità negli accordi, e preservare momenti di pausa per entrambi i genitori può proteggere l’armonia e il benessere della coppia e, di conseguenza, dell’intera famiglia.


Navigare tra le sfide della maternità e della carriera richiede una collaborazione collettiva tra Stato, imprese e individui per instaurare un cambiamento culturale e strategie concrete di conciliazione vita-lavoro e supporto all'allattamento. 

È fondamentale che i datori di lavoro e i colleghi siano sensibili alle esigenze dei genitori lavoratori e che questi ultimi credano nelle proprie abilità e si appoggino alle loro reti di sostegno per gestire efficacemente impegni e responsabilità professionali e familiari.


Siti web di riferimento:

Letture per approfondire:

Le equilibriste: la maternità in Italia. Save the Children (2023)

Allattare al seno: un investimento per la vita. Ministero della Salute (2019)


Focus nato dalla collaborazione tra le Redazioni locali di Ferrara, Riccione/Cattolica, Rimini, Carpi e Pianura est. Scritto dal Dott. Matteo Stievano, psicologo esperto in età evolutiva.

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ultima modifica 2023-10-18T09:59:40+02:00
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