Il parto

Il testo seguente descrive i diversi tipi di parto e le opzioni disponibili per le donne in gravidanza, con particolare riferimento alla regione Emilia-Romagna.

In ospedale

Le condizioni e le strutture disponibili variano tra le diverse aree territoriali: di norma, dopo i primi accertamenti, viene assegnata una sala parto alla gestante, dove, accompagnata da una persona di sua scelta, trascorre la fase del travaglio e partorisce assistita da ostetrica e ginecologo. Nella stessa stanza la donna trascorrerà la fase post parto (2 ore) e, se vuole e se il neonato sarà pronto, potrà iniziare l'allattamento ed avere un contatto pelle a pelle con il proprio bambino. Tuttavia, sono ancora molti gli ospedali dove le sale travaglio ospitano più partorienti e dove solo la fase finale viene effettuata in sala parto.

All'interno della sala parto dell'ospedale la donna potrà assumere qualsiasi posizione lei desideri (compatibilmente con le valutazioni degli assistenti sanitari e del medico) e mettere in pratica le tecniche imparate durante il corso pre-parto.

Vi sono, inoltre, alcune strutture pubbliche e private che mettono a disposizione delle partorienti una o più stanze arredate come una normale camera di casa, dove la gestante può partorire con tutti i propri cari accanto e il supporto di una ostetrica.

Parto in analgesia (epidurale)

Il parto in analgesia sta diventando sempre più diffuso in molte strutture pubbliche, anche se con qualche difficoltà dovuta all'organizzazione del lavoro (non c'è ancora un servizio di anestesia proprio del reparto di ostetricia).

Il parto naturale in analgesia si effettua in tutto e per tutto come un tradizionale parto fisiologico, ma grazie all'anestesia peridurale (un catetere rilascia lentamente dell'analgesico nella parte lombare della colonna vertebrale) il dolore della partoriente viene notevolmente ridotto (non eliminato), pur mantenendo la completa mobilità del corpo e degli arti.

L'analgesia durante il parto poiché presenta sia vantaggi che svantaggi per la madre. Tra i vantaggi, l'analgesia aiuta ad alleviare il dolore durante il travaglio e il parto, rendendo l'esperienza più confortevole per la madre. Inoltre, riduce lo stress e l'ansia associati al processo, permettendo alla madre di rilassarsi e concentrarsi sull'esperienza stessa. Questo può anche aumentare la resistenza della madre, consentendole di conservare energia durante il parto. Infine, l'analgesia può migliorare la collaborazione tra la madre e il team medico, facilitando la comunicazione e la comprensione delle istruzioni.

Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi nell'utilizzo dell'analgesia durante il parto. Innanzitutto, può causare effetti collaterali come nausea, prurito, vertigini e sonnolenza. In alcuni casi, può anche causare una diminuzione della pressione sanguigna. Inoltre, l'uso di alcuni farmaci per l'analgesia può rallentare le contrazioni uterine e potenzialmente allungare il tempo di travaglio. Un altro svantaggio è che l'analgesia spesso richiede la presenza di personale medico aggiuntivo e può aumentare la probabilità di interventi medici aggiuntivi. L'applicazione dell'analgesia può essere dolorosa e richiedere un po' di tempo, durante il quale la madre deve rimanere assolutamente immobile. Infine, durante l'applicazione dell'analgesia, l'accompagnatore potrebbe essere fatto uscire dalla stanza, il che può creare disagio per la madre e il partner.

La richiesta dell'epidurale va fatta al momento del parto, prima che la donna sia troppo dilatata (in genere non oltre i 6 o 7 cm), ma prima del parto è altamente consigliato un consulto con un medico anestesista dell'ospedale, che raccoglierà informazioni dalla gestante e informerà accuratamente i futuri genitori sui rischi connessi alla procedura.

Parto in acqua

Il parto in acqua viene praticato o da chi decide di partorire a casa oppure presso alcune strutture pubbliche e private. Il travaglio e il parto avvengono di solito in una piccola piscina con acqua tra i 25 e i 30 gradi.

Le condizioni del feto vengono monitorate attraverso un rilevatore subacqueo posto sul ventre materno. Il piccolo appena nasce rimane per qualche secondo sott'acqua per poi emergere ed iniziare così a respirare.

Parto cesareo

Al parto cesareo si fa ricorso in caso di gravi urgenze o situazioni particolari che potrebbero determinare sofferenza o lesioni alla madre o al bambino. Quando non c'è il carattere dell'urgenza (es. per i podalici), il cesareo si programma e si fissa una data da una settimana a una decina di giorni antecedente la data presunta del parto. In questi casi è possibile richiedere che il cesareo sia praticato con analgesia peridurale o spinale, una pratica che consente alla mamma di essere partecipe, di vedere subito il suo bambino e di attaccarlo al seno, non appena completate le operazioni di sutura.
L'eccessivo ricorso al taglio cesareo in Italia ha portato il Governo, il 16 dicembre 2010, a sancire un accordo nazionale relativo alle "Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo" (pdf123.12 KB).
Per informazioni vedi gli opuscoli divulgativi dell'Istituto Superiore di Sanità sul taglio cesareo parte 1 e parte 2


In casa

Un tempo si partoriva in casa, assistiti dall'ostetrica del paese e dalle donne della famiglia. Quando ormai il parto casalingo sembrava esiliato alla sola fiction ecco che, partorire tra le mura domestiche, ritorna di grande attualità. Sono sempre più numerose anche nella nostra regione le donne che scelgono di avere il loro bambino in un ambiente familiare, tranquillo, con i propri cari accanto. Il parto a domicilio è regolamentato dall’art. 5 della Legge regionale, n. 26 dell’11 agosto 1998. Sebbene sia una scelta in aumento, è importante prendere in considerazione i rischi potenziali e valutare attentamente se sia la scelta giusta per la madre e il bambino, consultando i professionisti sanitari.

Per affrontare un parto a casa è necessario avere avuto una gravidanza senza problemi, non essere soggetta a patologie, partorire tra la 39esima e la 41esima settimana, disporre di un ospedale  a non più di 30 minuti di distanza a cui ricorrere in caso di complicazioni e, prima di tutto, occorre una ostetrica che prenda in carico la futura mamma fin dall'inizio della gravidanza.

In caso di scelta del parto a domicilio, la legge regionale prevede che la donna presenti la richiesta all’Azienda Usl di residenza, entro e non oltre l’8 mese di gravidanza. L’assistenza sanitaria al parto a domicilio in alcune Aziende Usl viene praticata con personale interno gratuitamente, in alternativa è possibile scegliere un centro privato o personale libero-professionista, con possibilità di ottenere un rimborso spese.

Linee di indirizzo della Commissione consultiva tecnico-scientifica sul percorso nascita della regione Emilia-Romagna - aggiornate a settembre 2021

Case di maternità

La Legge Regionale, n. 26 dell’11 agosto  1998 all’art. 6 prevede la possibilità di effettuare il parto anche presso strutture di accoglienza extraospedaliera, denominate “Case di maternità”.

La casa di maternità,  è un luogo accogliente dove la donna e la coppia possono vivere serenamente l'intero percorso della maternità, dalla gravidanza, compresa la nascita, e nel dopo parto. La casa di maternità deve garantire condizioni di sicurezza per l’espletamento dei parti fisiologici al di fuori delle strutture ospedaliere.

E' costituita da spazi individuali collegati tra loro da locali comuni debitamente attrezzati per le esigenze di assistenza al parto e dispone di personale ostetrico specializzato. Per le donne che intendono partorire nella casa di maternità valgono gli stessi criteri e modalità previsti per il parto a domicilio.

In Emilia Romagna è presente una casa a Bologna, la Casa Maternità Il Nidowww.ilnido.bo.it/home.


Ulteriori informazioni

App Non Da Sola e SaperiDoc

Non da sola” è un'applicazione dedicata al mondo della gravidanza e del parto realizzata dalla Regione Emilia-Romagna  con l'obiettivo di accompagnare la donna –e la coppia– in tutto il percorso: dalla gestazione ai mesi successivi alla nascita del bimbo.
Come funziona: l’applicazione permette di specificare le proprie preferenze in merito ai percorsi per il travaglio, il parto o il post parto e di trovare rapidamente, usando eventualmente la geolocalizzazione dell’utente, il Punto nascita che risponde meglio alle proprie esigenze.
Le informazioni sono arricchite anche dalla “cartella gravidanza" on line, che fornisce indicazioni e approfondimenti sul percorso nascita fornendo una guida trimestre dopo trimestre e informazioni utili sui temi legati alla gravidanza (es. allattamento, travaglio, stili di vita ...) e sui diritti in gravidanza.
La cartella della gravidanza può essere consultata nella app, essere richiesta in versione cartacea nei consultori e negli ambulatori ospedalieri ed è inoltre disponibile online sul sito di SaPeRiDoc - Centro di Documentazione sulla salute materna e riproduttiva, in italiano e in versione multilingue (inglese, francese, spagnolo, russo, arabo, cinese, urdu e rumeno).
Se l’utilizzatrice ha fornito il consenso alla geolocalizzazione e all’uso del proprio numero di cellulare, permette di essere richiamata da un professionista del Consultorio (per le Aziende sanitarie che hanno già attivato il servizio) e di fare, in caso di necessità, una chiamata di emergenza al 118, inviando contestualmente le coordinate della propria posizione.

La Cartella del neonato regionale è uno strumento di sostegno ai genitori che va a completare l’offerta informativa sul Percorso Nascita che la Regione ha avviato nel 2015 con la Cartella della Gravidanza.
Si compone di schede informative monotematiche dedicate alla salute del neonato e della mamma nelle prime settimane:
>>Dopo la nascita. Informazioni per il neonato (pdf676.76 KB)
>>Dopo la nascita. Informazioni per la mamma (pdf436.69 KB)
La Cartella del neonato verrà distribuita nei punti nascita della regione dopo il parto.
I contenuti della Cartella del Neonato vengono periodicamente aggiornati: la versione attuale è aggiornata a Marzo 2021.
La cartella del neonato è scaricabile anche dal sito di SaPeRiDoc - Centro di Documentazione sulla salute materna e riproduttiva

Saperidoc - Centro di documentazione sulla salute perinatale e riproduttiva è un portale a cura della Regione Emilia Romagna in collaborazione del Centro per la valutazione dell'efficacia dell'assistenza sanitaria (CeVEAS) e dell'Azienda sanitaria locale di Modena, che fornisce informazioni e linee guida su:


Gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi 0-2 anni ai tempi del COVID-19

Dall’inizio della pandemia COVID-19, per rispondere alle emergenti esigenze di riorganizzazione della rete assistenziale in area materno-infantile, si è resa necessaria una revisione dei percorsi di presa in carico delle donne in gravidanza, delle madri, dei padri e dei neonati. La pressione epidemiologica iniziale, soprattutto nelle aree più colpite del Paese, ha portato i servizi sanitari regionali a definire percorsi assistenziali basati sulla disponibilità organizzativa e logistica del momento. Attualmente la letteratura a disposizione, benché limitata, indica in maniera più consistente quali siano le pratiche clinico-assistenziali appropriate per la presa in carico del percorso nascita in donne con infezione sospetta o confermata da virus SARS-CoV-2.
L'ISS ha raccolto nel report "Indicazioni ad interim per gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi di 0-2 anni in risposta all’emergenza COVID-19 (pdf, 1.67 MB)" una sintesi delle pratiche e dei percorsi consolidati .
Vedi anche la sezione COVID-19 IN GRAVIDANZA, PARTO E PUERPERIO a cura di Saperidoc

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina