Conciliazione famiglia e lavoro
Progetti di conciliazione genitorialità
La Regione Emilia-Romagna si è sempre caratterizzata per una particolare attenzione alle tematiche inerenti la conciliazione dei tempi di cura e di lavoro, in conformità con quanto promosso dalla legge 8 marzo 2000, n. 53 (pdf, 69.0 KB), “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”.
Molti comuni della regione hanno fatto scelte significative in merito, attraverso la creazione di azioni a sostegno della genitorialità, rivolti alle madri ma anche ai padri, per favorire la presenza dei genitori a casa dopo la nascita del figlio, o in alternativa per favorire la continuità di presenza al lavoro anche quando i carichi familiari e le condizioni di necessità, dettate in particolare dai figli piccoli o piccolissimi, lo avrebbero impedito.
Diverse sono le tipologie di progetti di conciliazione, si va dall’integrazione economica al reddito nel primo anno di vita (in genere è previsto un limite ISEE ); alla costituzione di albi di soggetti controllati, disponibili ad accogliere all’interno della propria abitazione un numero limitato di bambini rivolti in genere alle famiglie con impegni lavorativi “non ordinari” (es. orari disagevoli, forme contrattuali atipiche, turni festivi, lavoro saltuario in alcuni periodi dell’anno ecc…) e alle famiglie i cui bambini sono stati esclusi dalle liste del nido; alle integrazioni economiche in situazioni di particolare disagio (es. madri sole) oppure al reddito del genitore (madre e/o padre), lavoratore dipendente del settore privato o pubblico che scelga il part-time nel secondo e terzo anno di vita del bambino.
E' facoltà di ogni singola amministrazione comunale procedere all'attivazione o meno di tali servizi aggiuntivi.
Lavoro agile (smart working)
La legge pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).
Un vantaggio per i genitori lavoratori, che lavorando in smart working possono gestire con più facilità i tempi e gli spazi dedicati al lavoro e alla famiglia con una riduzione anche dei tempi e dei costi per i trasferimenti casa/sede di lavoro, contribuendo anche a decongestionare le città. Un vantaggio anche per le aziende, che potrebbero ottenere miglioramento della produttività, riduzione dell’assenteismo e riduzione dei costi per gli spazi fisici.
Il 7 dicembre 2021, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Parti sociali hanno sottoscritto un "Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile" nel settore privato, che fissa il quadro di riferimento per la definizione dello svolgimento del lavoro in smart working, individuando le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale, aziendale e territoriale.
Lavoro agile (smart working) durante l'emergenza sanitaria Covid-19
Si segnala che sono previsti congedi specifici retribuiti per i figli fino a 16 anni (retribuiti solo per i figli di età inferiore ai 14 anni) che si trovano in didattica a distanza a causa di contagio da Covid 19 o di quarantena attivata dal dipartimento AUSL. Per ulteriori informazioni consultare la scheda informativa sui Congedi parentali facoltativi.