- Unione dei Comuni della Bassa Romagna (2)
- Unione dei Comuni della Valmarecchia e Bellaria Igea Marina (1)
- Unione dei Comuni Terre di Castelli (1)
- Unione dei Comuni Valle del Savio (5)
- Unione del Sorbara (1)
- Unione della Romagna Faentina (2)
- Unione Rubicone e mare (2)
- Unione Terre d'Acqua - Casa Isora (1)
- Unione Terre d'Argine (2)
- Unione Valli del Reno, Lavino, Samoggia (3)
Interventi di affiancamento e accoglienza per bambini e famiglie. L'Affidamento Familiare e il Sostegno Familiare - Comune di Forlì e Distretto Forlivese
Cos'è':
L’affidamento familiare è una forma di intervento ampia e duttile che consiste nell’aiutare una famiglia ad attraversare un periodo difficile e/o una situazione di particolare avversità, prendendosi cura dei suoi figli attraverso un insieme di accordi collaborativi fra famiglie affidatarie e i diversi soggetti che nel territorio si occupano della cura e della protezione dei bambini e del sostegno alle famiglie.L’affidamento familiare, generalmente, è un intervento di breve e medio periodo rivolto soprattutto a famiglie in particolare difficoltà nella cura e nell’educazione dei figli. La pluralità di modalità in cui si articola l’affidamento familiare corrisponde alla necessità di dare risposte adeguate e appropriate ai differenti bisogni del bambino e della sua famiglia. Contemporaneamente, modalità differenziate di accoglienza permettono di valorizzare le diverse disponibilità, motivazioni e risorse delle persone che intendono dedicare tempo e capacità personale a un’azione che è espressione di solidarietà sociale.
Cosa offre:
Secondo i bisogni dei bambini, le caratteristiche e vulnerabilità che caratterizzano la sua famiglia, il tipo e l’intensità dei problemi familiari e sociali all’origine dell’intervento, l’affidamento familiare assume forme diverse. Tali interventi si collocano in un continuum che va dai più “leggeri”, che non implicano la separazione del bambino dalla sua famiglia e che anzi sono finalizzate a prevenirla, ai più “strutturati”, interventi che implicano la separazione temporanea e il collocamento/accoglienza del bambino in una famiglia affidataria:
- consensuale / giudiziale: l’affidamento consensuale si realizza su richiesta della famiglia o su proposta dei servizi sociali alla famiglia che dà il proprio consenso. I genitori riconoscono di vivere un momento di difficoltà e chiedono o accettano di affidare il proprio figlio ad un’altra famiglia per il tempo necessario a risolvere le problematiche emerse. L’affidamento è predisposto dal servizio Sociale e omologato dal Giudice tutelare; l’affidamento giudiziale è disposto dall’autorità giudiziaria e realizzato dal servizio Sociale.
- parentale / eterofamiliare: L’affidamento parentale prevede l’inserimento del bambino presso parenti fino al quarto grado disponibili, idonei e con un significativo e positivo rapporto con lo stesso. In assenza di parenti è possibile attivare un affidamento eterofamiliare che consiste nell’accogliere nella propria casa da parte di una famiglia affidataria, uno o due minori, fatta salva la presenza di fratelli.
- diurno, a tempo parziale: nell’affidamento familiare diurno o a tempo parziale, il bambino trascorre solo qualche ora al giorno, per i fine settimana o per periodi continuativi brevi ben definiti con gli affidatari, è uno strumento che evita l’allontanamento e risponde prevalentemente a un’esigenza di sostegno educativo, socializzante e facilitante rispetto alla gestione di alcuni aspetti del quotidiano, orientato all’accompagnamento del bambino e della sua famiglia, all’inclusione e all’integrazione nel contesto di vita e allo sviluppo di abilità sociali e relazionali del bambino e dei suoi genitori.
- residenziale: il bambino vive stabilmente con gli affidatari. Viene proposto dal servizio sociale o prescritto dall’autorità giudiziaria quando la permanenza del bambino nella propria famiglia o presso parenti è pregiudizievole e l’accoglienza presso un’altra famiglia assicura un ambiente idoneo alla sua educazione e pieno sviluppo salvaguardando l’appartenenza alla propria famiglia, per quanto in difficoltà, in vista della riunificazione.
Sostegno familiare come diversa tipologia di accoglienza.
E' un intervento di solidarietà in cui famiglie o persone volontarie affiancano famiglie in difficoltà, offrendo supporto concreto nella gestione quotidiana dei figli, senza sostituirsi ai genitori con accordi definiti consensualmente.Accanto a questa tipologia di intervento il centro affidi promuove la vicinanza solidale”.In questo caso sono individuati nuclei familiari che abitano nelle vicinanze della famiglia in difficoltà o fanno parte della rete informale e sono coinvolti dai servizi territoriali in un percorso di accompagnamento e aiuto condiviso dalla stessa famiglia. La “vicinanza solidale” è formalizzata individuando, per quanto possibile, le modalità di aiuto quotidiano per l’organizzazione e la gestione della vita familiare, sostegno in momenti specifici. Inoltre, è sostenuto anche attraverso forme assicurative.
Rivolto a:
Persone singole o in coppia, sposate o conviventi, con o senza figli, disponibili ad una esperienza di accoglienza e in grado di rispondere ai bisogni di accudimento, educativi, affettivi e relazionali di un bambino/a o adolescente.Non esiste un limite di età.
Come diventare affidatario/a o di sostegno familiare.
Le persone o famiglie aspiranti affidatarie possono rivolgersi al Centro affidi del proprio comune, al Centri per le famiglie o agli Enti del Terzo settore che si occupano della tematica. Le famiglie affidatarie e di sostegno hanno un ruolo essenziale per gli interventi preventivi all'allontanamento, ma anche di affiancamento alle comunità per minori come supporto e «sollievo».Presso il servizio Welfare e Sussidiarietà del comune di Forlì è presente il Centro affidi del distretto di Forlì, composta da assistenti sociali del Comune e psicologi dell’A.U.S.L., che programma, realizza e verifica le attività d’informazione, preparazione, valutazione e sostegno rivolte alle persone e alle famiglie interessate.Il percorso è articolato in fasi successive e prevede le seguenti attività:
- colloquio informativo;- corsi d’informazione/ formazione/ orientamento all'esperienza dell'affidamento familiare e a progetti di sostegno rivolti a minori in difficoltà e alle loro famiglie;
- fase di conoscenza, finalizzata ad approfondire, attraverso una serie di colloqui e una visita domiciliare, le caratteristiche e le motivazioni delle persone singole o delle famiglie che, dopo il corso, si candidano all'affidamento familiare;
- inserimento degli interessati nella banca dati delle famiglie disponibili all'affido e al sostegno familiare, cui il Servizio Sociale attingerà per la realizzazione dei progetti di affido/sostegno;
- gruppi di confronto rivolti alle famiglie affidatarie e di sostegno con incontri a cadenza mensile.
Le aspiranti famiglie affidatarie possono rivolgersi ai servizi sociali territoriali, ai Centri per le famiglie o alle associazioni di famiglie affidatarie.
Le «reti di famiglie» hanno un ruolo essenziale per gli interventi preventivi all'allontanamento, ma anche a fianco di famiglie affidatarie e comunità come supporto e «sollievo».
Contributi e assicurazione
Per ogni affidamento è previsto per legge un piccolo contributo mensile per le famiglie affidatarie, svincolato dal reddito, a copertura delle spese.Per i minori in affido, inoltre, è prevista una polizza assicurativa che copre i rischi di responsabilità civile verso terzi per danni a persone e cose cagionati dai minori e dagli affidatari e per infortuni degli affidati.La legge, inoltre, estende agli affidatari gli stessi diritti dei genitori naturali: periodi di astensione dal lavoro per congedo di maternità o di paternità, riposi giornalieri, permessi per malattia del figlio, congedi parentali; assegni familiari; detrazioni d’imposta; agevolazioni comunali per la frequenza di servizi educativi.
Dove andare:
Centro Affidi del distretto di Forlì: via Oberdan n°11 Forlì
Coordinatrice Chiara Mascellani:mail chiaramascellani@comune.forli.fc.it – recapito 0543712690
Sportello sociale mail: sportellosociale@comune.forli.fc.it – Recapito 0543712888
Lo sportello è aperto il lunedì, mercoledì, venerdì, dalle 8.30 alle 13.30 – martedì dalle 14.30 alle 18.00 – giovedì dalle dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00
Informazioni utili:
L'affidamento familiare è regolamentato dalla Legge 184 del 4 maggio 1983 "Diritto del minore ad una famiglia", come modificata dalla Legge n. 149 del 28 marzo 2001.La legge sottolinea il diritto del minore alla propria famigliae qualora questa non sia temporaneamente in grado di assicurare al minore un ambiente idoneo in cui crescere prevede forme di protezione e di tutela per il tempo necessario alla famiglia a recuperare le capacità genitoriali.L'affidamento familiare garantisce al minore un ambiente adeguato in cui poter soddisfare le proprie esigenze educative ed affettive, tenendo conto anche della specificità delle condizioni del nucleo familiare d'origine.
