Astensione dal lavoro per complicanze di gestazione o per lavoro a rischio

RIVOLTO A:
Le lavoratrici madri possono chiedere l'astensione obbligatoria anticipata per i seguenti motivi:
a) in caso di gravi complicanze della gravidanza (gravidanza a rischio o rischio di aborto)
b) quando le condizioni di lavoro o ambientali siano pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino o per l'impossibilità di adibire la lavoratrice ad altre mansioni  (la richiesta può essere fatta anche dal datore di lavoro).
c) quando la lavoratrice svolge lavori gravosi o pregiudizievoli.

Le lavoratrici madri (o il loro datore di lavoro) possono richiedere l'interdizione dal lavoro per un periodo post-partum quando svolgono mansioni gravose o pregiudizievoli e non possono essere spostate ad altre attività.


DOVE ANDARE

  • Consultorio familiare Casa della Salute - Largo Natale Palli, 1 - Tel. 0521 396607Orari di apertura della segreteria: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30; il martedì e giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30. Per prenotare appuntamenti telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30; il martedì e giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30.
  • Consultorio familiare Lubiana - via L. Da Vinci, 32/b - Tel. 0521 396028. Orari di apertura della segreteria: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30; il martedì e giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30. Per prenotare appuntamenti telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30; il martedì e giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30.
  • Servizio di Igiene Pubblica - via Vasari 13/A - Tel. 0521 396411. OrariIl lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10,00 alle 12,00

Nel caso la richiesta di astensione anticipata sia dovuta a lavoro a rischio, il datore di lavoro o la lavoratrice dovrà presentare la domanda  alla Direzione Provinciale del Lavoro - Piazzale Matteotti, 9 Parma - tel.0521.205020 FAX 0521.283940 - dpl-Parma@lavoro.gov.it
Orari di apertura al pubblico: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30; martedì e giovedì dalle 8.30 alle 13.00 e dalle ore 13,30 alle ore 15,30

INFORMAZIONI UTILI:

Se la lavoratrice è seguita dai consultori dell’Ausl 
Il ginecologo che, dopo la visita, riscontra le condizioni per l’interdizione dal lavoro compila l’apposito certificato e lo consegna alla donna insieme al modulo per la domanda di interdizione.
Una volta compilato, il modulo viene ritirato dal ginecologo o dall’ostetrica e alla donna viene rilasciata una ricevuta in duplice copia. Il modulo della domanda di interdizione dal lavoro viene trasmessa direttamente dai Consultori ai servizi di igiene e sanità pubblica del proprio distretto. 
Se la lavoratrice è libero professionista o associata, al modulo della domanda del congedo di maternità occorre allegare la dichiarazione sostitutiva di atto notorio con la quale la donna attesta di non svolgere attività lavorativa durante il periodo del congedo di maternità.
Nel caso la domanda non venga presentata personalmente dalla donna, occorre allegare anche il modulo di delega debitamente compilato. 
Una copia della ricevuta dovrà essere consegnata al datore di lavoro a cura della donna. Il decreto di interdizione sarà spedito dall’Ausl alla residenza della gestante, all’INPS e al datore di lavoro.

Se la lavoratrice è seguita da ginecologo libero professionista o di struttura privata accreditata
Il ginecologo che riscontra le condizioni per l’interdizione compila l’apposito certificato medico, che deve essere convalidato da un ginecologo di struttura pubblica. La lavoratrice deve rivolgersi al servizio igiene e sanità pubblica del proprio distretto per presentare la domanda di interdizione. 
Alla domanda deve essere allegato: l’originale del certificato medico del ginecologo privato; se la lavoratrice è libero professionista o associata, la dichiarazione sostitutiva di atto notorio con la quale attesta di non svolgere attività lavorativa durante il periodo del congedo di maternità; nel caso la domanda non venga presentata personalmente, il modulo di delega compilato.
Il servizio igiene e sanità pubblica che riceve la domanda rilascia alla donna la ricevuta in duplice copia, specificando che la documentazione presentata dovrà essere integrata, perché il certificato medico del ginecologo privato va convalidato da uno specialista pubblico. Copia della ricevuta va consegnata al datore di lavoro a cura della donna.
La lavoratrice verrà contattata telefonicamente dal personale dei consultori dell’AUSL di Parma per fissare un appuntamento per la visita/verifica ai fini della convalida del certificato.
In caso di convalida del certificato la lavoratrice riceverà tramite posta il decreto d’interdizione, così come l’INPS e il datore di lavoro.

Se la lavoratrice è seguita da ginecologo degli ospedali di Fidenza e Borgotaro, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma o di altra Azienda Sanitaria pubblica
Il ginecologo che riscontra le condizioni per l’interdizione compila l’apposito certificato medico. La lavoratrice deve rivolgersi al servizio igiene e sanità pubblica del proprio distretto per presentare la domanda di interdizione
Alla domanda deve essere allegato: l’originale del certificato medico del ginecologo pubblico; se la lavoratrice è libero professionista o associata, dichiarazione sostitutiva di atto notorio con la quale attesta di non svolgere attività lavorativa durante il periodo del congedo di maternità; nel caso la domanda non venga presentata personalmente, il modulo di delega compilato.
Il servizio igiene e sanità pubblica che riceve la domanda rilascia alla donna la ricevuta in duplice copia. Una ricevuta dovrà essere consegnata al datore di lavoro a cura della donna. Il decreto di interdizione sarà spedito dall’AUSL alla residenza della gestante, all’INPS e al datore di lavoro.

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ultima modifica 2018-01-19T13:13:00+01:00
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